mercoledì 7 gennaio 2015

Il Verbo secco quotidiano è..

La piovra

Durante tutte queste feste, trascorse tra pranzi, cene e cenoni, mi sono ricordata di una vicenda che, se mi si porta ancora alla mente, deduco debba avermi colpito e/o infastidito e/o rammaricato..Ero piccola, avrò avuto circa 10 anni, e dopo un pranzo pasquale al ristorante ebbi l'infausta idea di prendere uno stuzzicadenti. Non perchè mi servisse, non perchè lo sfruttassi per la sua reale funzione, non avevo mangiato il polipo..ma solo per tenerlo all' angolo della bocca, mezzo fuori - mezzo dentro, e dire..baciamo le mani..Indubbiamente mettevo in scena un qualcosa che avevo visto fare da qualche parte, come tutti i bambini, niente di più, che riproducono e imitano ciò che sentono e vedono. Ero già attrice, mi rendo conto..Certo, se avessi avuto una coppolina avrei anche deliziato i commensali con: (la scrivo come la canto, errori inclusi)

e ballati e ballati
fimmini schietti e maritati
e se non ballati bono
non vi canto e non vi sono
e se non ballati pulito
celo dico du vostru zitu

quando improvvisamente fui redarguita e intimata a mollare l'osso prima che lo spettacolino circense avesse inizio..peccato, per loro intendo..
Comunque oggigiorno, grazie al buon vecchio Freud, riesco  a spigarmi il mio disprezzo per Benigni, per i soldati giapponesi, per i fachiri..
Concludo con una esopata moderna..o mutos deloi oti.. e faccio distinti complimenti a chi riesce a tenere il filo del post.

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